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RETI. Ciclo di seminari promosso dalla Biblioteca di Agraria Racconti di esperienze, territori, imprese.

La Biblioteca del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria promuove un ciclo di seminari dal titolo “RETI: Racconti di Esperienze, Territori, Imprese” che si svolgerà dal 10 aprile al 12 novembre 2019. L’iniziativa partecipa alla campagna nazionale “Il maggio dei libri 2019” e prevede la presentazione di volumi collegati da un comune filo tematico, attraverso l’incontro con gli autori. Il ciclo di quest’anno si articola in quattro seminari nei quali verranno presentate esperienze che nel mondo rurale (e non solo), a partire dalla condivisione di un chiaro orizzonte etico, stabiliscono trame di relazioni che vanno ben oltre il semplice networking, contribuendo a costruire spazi vivibili, innovando le espressioni del lavoro e offrendo esempi concreti di socialità rinnovata.
Il primo seminario (mercoledì 10 aprile, ore 11.00) ha per titolo “I giardini della biodiversità: fichissimi!” e vedrà la partecipazione di Paolo Belloni e Anna Ferro, fondatori de “I giardini di Pomona” un conservatorio botanico sito in Puglia, in valle d’Itria. Qui la biodiversità frutticola è rappresentata da oltre mille varietà di piante da frutto antiche provenienti da tutto il mondo, molte delle quali salvate dall’estinzione. Tra esse il cachi di Nagasaki, figlio di una piantina scampata alla bomba atomica esplosa sulla città giapponese nel 1945 e ritrovata fra le macerie. I dieci ettari del Conservatorio, condotti con metodo biologico, abbinano la conservazione della natura ad esperienze didattiche e all’accoglienza turistica a basso impatto, in un contesto paesaggistico di grande fascino. Tra le collezioni, le più importanti per interesse scientifico e fascino, sono quelle di melograni, peri, meli e agrumi. La collezione principale è dedicata alla specie Ficus carica: 600 tra fichi afgani, bosniaci, francesi, portoghesi, albanesi, israeliani, italiani… che stanno in pacifica convivenza fra loro. Si tratta di una collezione fra le più importanti d’Europa e del bacino del Mediterraneo, per qualità e varietà. Nell’ambito del seminario verrà anche presentato il testo “Fichi di Puglia: Storia, paesaggi, cucina, biodiversità e conservazione del fico in Puglia”, di cui Belloni è co-autore.
Il secondo seminario, previsto per martedì 7 maggio alle ore 16.15, sarà focalizzato sul tema “La bioagricoltura sociale nel Mezzogiorno: le scelte di vita che danno buoni frutti” e avrà come relatori Salvatore Cacciola e Luis Urra. Cacciola, sociologo, è presidente dell’Associazione nazionale di Bioagricoltura sociale, recentemente sorta nell’ambito di AIAB, e autore del volume “Guida all’agricoltura sociale” (Giunti editore) da cui la conversazione trarrà spunto. L’incontro aiuterà a tracciare il quadro di un rilevante fenomeno economico che negli ultimi anni ha coinvolto un numero sempre crescente di giovani che ritornano alla terra, recuperano territori abbandonati, ricercano forme di agricoltura sensibili alle questioni ambientali, stabiliscono trame di cooperazione e solidarietà che fanno delle loro aziende un luogo di accoglienza dei soggetti più fragili e vulnerabili. Storie di forme innovative di agricoltura si intrecciano con laboratori sociali, esperienze di accoglienza di minori, programmi di inclusione con detenuti e malati mentali, il turismo relazionale, l’eno-gastronomia, l’educazione ambientale. L’intervento di Luis Urra, inoltre, racconterà la storia e l’esperienza di una delle più importanti aziende sociali della Calabria, la cooperativa Satyroi di Bova Marina (RC). Nel cuore dell’area grecanica la produzione biologica di una grande varietà di prodotti si coniuga con la promozione della cultura e dell’identità locale, con forme di turismo rurale ecosostenibile e con un’idea di socialità che restituisce piena dignità al lavoro.
Il terzo seminario (mercoledì 22 maggio, h 17.30) ha per titolo “Baladin, il genio della birra. Origini, presente e futuro dei birrifici artigianali in Italia”. Interverrà Teo Musso, fondatore in Piemonte del Birrificio agricolo indipendente Baladin. Musso è personaggio stimato e apprezzato in tutto il mondo per la creatività, la competenza e gli eccezionali risultati con cui si è dedicato alla produzione di birra, dando avvio da pioniere a una vera e propria rete nazionale di birrifici artigianali. La storia di Teo è divenuta recentemente un libro-intervista pubblicato da Feltrinelli (“Baladin: la birra artigianale è tutta colpa di Teo”, 2013) con la prefazione di Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food. Dal gennaio 2012 il birrificio Baladin gestisce l’intero ciclo di produzione delle proprie birre, partendo proprio dalla terra e dalle materie prime. Il luppolo viene prodotto in campi dedicati anche ad attività sperimentali, mentre da 400 ha di campi d’orzo siti in Basilicata e nelle Marche vengono coperte le necessità per il malto di base. Il nuovo stabilimento (2016) sorge in un’area agricola che era da tempo abbandonata, con il recupero della cascina e dei capannoni presenti. All’interno, un impianto della capacità di 50.000 ettolitri/anno, tecnologicamente avanzato e realizzato da sole aziende italiane, consente di produrre in alta qualità “birra viva”. Teo Musso collabora inoltre con diverse sedi Universitarie italiane. Lo scorso anno, nell’ambito di un progetto didattico dell’Università di Udine, Baladin ha supportato gli studenti nella produzione della prima “birra universitaria”, dai campi all’imbottigliamento. Il successo di Teo è legato anche alla creazione di una bella squadra di collaborazione: una rete di giovani che da tutta Italia hanno aderito alla condivisione di un lavoro, un percorso, filosofia, una dimensione etica.
A concludere il ciclo, martedì 12 novembre, sarà Giulio Senes (Università di Milano, presidente di EGWA/ European Greenways Association) che tratterà il tema “Greenways e parchi lineari: il futuro è lento e verde”, illustrando le reti e le principali esperienze di mobilità verde in Europa. Si tratta di un tema più che mai attuale, legato alla necessità di rivedere radicalmente il sistema infrastrutturale a supporto della mobilità così da privilegiare soluzioni sostenibili che rispondano adeguatamente alla diffusa domanda di benessere e qualità dell’ambiente. Nei luoghi di vita della popolazione le greenways supportano oggi diverse modalità di traffico non motorizzato, essendo facilmente fruibili da un’ampia categoria di utenti (pedoni, ciclisti, pattinatori, ecc. di tutte le età). Esse contribuiscono a rendere più vivibili le città e stabiliscono nuove connessioni tra queste e lo spazio rurale, così da rendere accessibili molte risorse di interesse culturale, turistico e ambientale. Negli anni, la realizzazione delle greenways, spesso accompagnate da verde e da veri e propri parchi lineari, oltre che contribuire al raffittimento delle reti ecologiche ha permesso il recupero di infrastrutture e territori abbandonati (ferrovie dismesse, strade secondarie di penetrazione rurale, alzaie e percorsi lungofiume, ecc.). Il seminario sarà anche una buona occasione per ritornare al primo volume sul tema pubblicato dall’autore (Toccolini A., Senes G. e Fumagalli N., Progettare i percorsi verdi. Manuale per la realizzazione di greenways, Maggioli editore, Milano) e vederne gli sviluppi successivi.
CFU/CFP:
Ai partecipanti ai seminari verrà rilasciato attestato, utile per il riconoscimento di CFU. Il ciclo è organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Reggio Calabria, che ai propri iscritti riconoscerà CFP.
APPROFONDIMENTI
Per l’approfondimento delle esperienze e delle aziende oggetto dei seminari, si rimanda ai seguenti link:
https://www.igiardinidipomona.it ; https://www.baladin.it; http://satyroi.it; https://www.fattoriesocialisicilia.it ; www.aevv-egwa.org; www.ilmaggiodeilibri.it

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