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La Nave della Sila approda a Reggio Calabria|FOTO|

Giovedì 16 aprile si è inaugurato il ciclo di seminari “Andare/Restare (comunque in movimento)” promosso dalla Biblioteca del Dipartimento di Agraria. Il primo degli incontri ha trattato il tema “La nave della Sila nei luoghi del Grand Tour”, con l’intervento di Mirella Stampa Barracco, presidente della Fondazione Napoli Novantanove. Il Prof. Salvatore Di Fazio, in sede introduttiva, ha presentato il programma del ciclo dei seminari e ne ha indicato la sua collocazione all’interno dell’iniziativa nazionale “Il maggio dei libri”. Sono quindi seguiti i saluti del Prof. Zimbalatti, direttore del Dipartimento di Agraria, e l’intervento del dott. Domenico Cappellano a nome del Touring Club Italiano (Club Territorio di Reggio Calabria) che ha condiviso l’organizzazione dell’iniziativa.
Al centro del seminario di Mirella Stampa Barracco è stata l’esperienza di valorizzazione e interpretazione del paesaggio condotta da diversi anni dalla Fondazione Napoli Novantanove nell’altopiano silano, avendo come polo privilegiato il sito di Torre Camigliati, nei pressi di Camigliatello. Storica residenza della famiglia Barracco, nonché tipico esempio di dimora baronale calabrese del XVIII secolo, nel 2001 Torre Camigliati, dopo un sensibile intervento di recupero edilizio è stata resa fruibile al pubblico insieme all’ampio parco che la circonda, divenendo un polo culturale tematico incentrato sul Grand Tour e sull’esperienza dei tanti viaggiatori che hanno narrato della Calabria. Il parco Old Calabria che oggi vi ha sede celebra in modo particolare Norman Douglas e il suo omonimo libro ospitando anche una mostra fotografica permanente di Mimmo Jodice, realizzata in occasione dell’inaugurazione. Il Parco culturale, attraverso mostre, iniziative ed eventi, oggi irradia la propria attività in un ambito territoriale molto ampio e trova nei giovani un interlocutore privilegiato. Molte, infatti, sono anche le iniziative di carattere didattico-educativo intraprese, supportate da funzionali strutture ricettive. Di esse Mirella Stampa Barracco ha dato una rapida descrizione cronologica.
Nel 2005 la Fondazione ha compiuto il recupero di un’altra struttura edilizia, la vecchia vaccheria di Camigliati. Grazie alla cordiale collaborazione amichevole e all’apporto offerto da Gian Antonio Stella e da Vito Teti, si è avviato così il progetto la “Nave della Sila”, un vero e proprio Museo narrante dell’emigrazione. L’interno dell’ex-vaccheria, trattato in un modo moderno e funzionale, oggi offre diversi spazi per attività educative e turistico-culturali che ruotano intorno a un grande salone espositivo allestito rievocando gli ambienti di un vecchio piroscafo. In esso sono rappresentate - attraverso testi, fotografie, filmati e reperti di vario genere - le tante storie di emigrazione che dalla seconda metà dell’Ottocento hanno visto protagonisti gli italiani, soprattutto meridionali. Per narrare ciò Stella e Teti hanno attinto a molta documentazione iconografica, da diverse fonti archivistiche, realizzando una comunicazione di grande efficacia.
Nel 2012, il museo si è arricchito di una nuova sezione dedicata all’immigrazione, realizzata con la collocazione di un container, in adiacenza alla “Nave”, nel quale installazioni-video e la voce narrante del poeta Erri De Luca offrono al visitatore, con un forte impatto emotivo, la rappresentazione di quel grande popolo in cammino che è il popolo dei profughi e dei migranti. La storia di esso si compone di tante storie individuali, ciascuna carica dei suoi drammi e delle sue speranze, ciascuna con una propria voce e un proprio volto. Il racconto di Mirella Barracco è stato accompagnato da un breve filmato, “Mare Madre”, che simula l’esperienza di visita all’interno di uno spazio volutamente costretto qual è quello del container utilizzato.
Il dibattito seguito alla presentazione ha consentito di mettere in evidenza le buone pratiche attuate per la promozione e valorizzazione delle risorse territoriali, sottolineando l’importanza di strumenti e percorsi interpretativi a supporto di iniziative di ecoturismo, turismo culturale, educazione e formazione, rivolte soprattutto ai più giovani.
Gli interventi dei presenti hanno dato voce a diverse esperienze che si muovono nella stessa direzione, quali quelle del Touring Club Italiano, dei club Unesco e del Club Alpino Italiano. Maurizio Barracco è anch’egli intervenuto raccontando proprio come uno dei suoi antenati, Giovanni Barracco, sia stato con Quintino Sella e Giacinto di Saint Robert protagonista della fondazione del CAI con la celeberrima salita al Monviso nel 1863, quasi che la passione per la montagna, i boschi e la natura, potessero rappresentare un ponte culturale simbolico posto tra Calabria e Piemonte all’inizio dello stato unitario.
I rappresentanti del FAG, una delle associazioni studentesche presenti nel dipartimento di Agraria hanno presentato le loro attività, miranti all’educazione ambientale e alla promozione di iniziative per l’approfondimento dei contenuti dello studio e lo scambio culturale con altri studenti, in ambito sia nazionale sia internazionale. Valeria Armagrande, responsabile della Biblioteca di Agraria, ha documentato il lavoro svolto nel Dipartimento per rendere accessibili al più vasto pubblico le tesi di laurea e di dottorato, attraverso il catalogo on-line integrato con quelli dei sistemi bibliotecari di ateneo, regionale e nazionale. In tal modo possono essere facilmente reperiti e consultati molti lavori di studio e di ricerca che consentono una più puntuale e approfondita conoscenza del patrimonio calabrese.
Al termine del seminario il Prof. Di Fazio, ringraziando Mirella e Maurizio Barracco, ha auspicato il proseguimento di una proficua collaborazione tra il Dipartimento di Agraria e la Fondazione Napoli Novantanove finalizzata alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico nonché alla promozione di attività formative ed educative.

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