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Conclusa con successo l’edizione 2022 di “Imboschiamoci per studiare”.

I laboratori a cielo aperto delle esercitazioni residenziali in bosco dei Corsi di Laurea in “Scienze Forestali e Ambientali” del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria

Si è conclusa con successo, dopo una pausa forzata di due anni, l’edizione 2022 di IMBOSCHIAMOCI PER STUDIARE, la tradizionale iniziativa rivolta agli studenti dei corsi di Scienze forestali e ambientali del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Cessata la fase emergenziale della pandemia di Covid-19, che ne aveva determinato lo svolgimento “a distanza” sotto forma di cicli di seminari on-line, si è potuti tornare finalmente al modello originario: quello di esercitazioni residenziali in bosco nell’ambito di un’esperienza, semplice ma intensa, di convivenza e lavoro comune tra docenti e studenti.

Quest’anno le esercitazioni si sono svolte dal 29 maggio al 4 giugno presso il Parco delle Madonie, in Sicilia, grazie anche alla convenzione stipulata tra il Dipartimento di Agraria e l’Ente Parco, che ha offerto sostegno finanziario, scientifico e organizzativo. Per una settimana una quindicina di studenti hanno condiviso insieme ai loro docenti un’esperienza di studio e convivenza, immersi nella natura, installandosi in quell’enorme laboratorio a cielo aperto che è il territorio madonita, ricco di biodiversità, di tradizioni e di storia rappresentate nelle loro eccellenze dai 40.000 ettari del Parco.

Facendo base allo storico Rifugio Marini di Piano Battaglia (Petralia Sottana, PA), a quasi 1600 metri di quota, studenti e docenti si sono di giorno in giorno trasferiti in diversi siti per studiare specifici ambienti o condurre esperienze esercitative di rilevamento, analisi e osservazione legate a particolare risorse di interesse naturalistico.

I contenuti didattici di IMBOSCHIAMOCI hanno riguardato diversi aspetti: lo studio dei pascoli montani e della vegetazione forestale, anche con riferimento ai numerosi alberi monumentali presenti (Prof.ssa Monica Bacchi; dott. Silvio Bagnato); la gestione della fauna selvatica in relazione all’etologia delle specie osservate, con particolare riferimento ai grifoni, ai cinghiali e ai daini, oggetto di recenti ripopolamenti nel Parco (Prof.ssa Venera Fasone); entomologia generale e applicata, con osservazioni sia diurne sia notturne e l’approfondimento di tecniche e metodi per il monitoraggio della biodiversità entomatica all’interno di aree protette (Prof. Orlando Campolo); l’idraulica e l’idrologia forestale, la pianificazione dei bacini idrografici e le sistemazioni idraulico-forestali, con applicazione a un piccolo bacino idrografico montano (Prof. Giuseppe Bombino); la gestione sostenibile delle foreste, la Certificazione Forestale, la Certificazione dei Servizi Ecosistemici, ovvero dei benefici multipli che le foreste ed i boschi forniscono all'uomo (prof.ssa Donatella Di Gregorio).

Alcune risorse del territorio investigato hanno ricevuto un’attenzione particolare, come ad esempio le peculiarità geologiche grazie alle quali il Parco delle Madonie è entrato prima a far parte del network European Geoparks e poi, dal 2015, della Rete di geoparchi globale dell'UNESCO. La Rocca di Sant’Otiero, uno dei geositi di maggiore valore del Parco delle Madonie, è stata oggetto di specifico telerilevamento con strumentazione avanzata, tra cui l’utilizzo di immagini sferiche ottenute da UAV e da camera 360 terrestre (Proff. Salvatore Di Fazio, Giuseppe Modica, Salvatore Praticò; dott. Raimondo Tripodi). Con gli studenti si sono approfonditi alcuni concetti sul rilievo finalizzato alla fruizione virtuale di un Geosito, tema che vede il Dipartimento di Agraria ed il Geoparco delle Madonie protagonisti di “VR Geoparks”, un progetto internazionale Erasmus+.

Un’intera giornata è stata dedicata a contenuti ed esperienze di Botanica ambientale e applicata (Prof. GiovanniSpampinato), presso il “Vallone degli Angeli”, uno dei siti di maggiore valore ambientale ed ecologico del Parco delle Madonie. Qui è infatti presente un nucleo relitto di 30 individui di Abies nebrodensis, abete endemico esclusivo del Parco delle Madonie, specie di interesse comunitario e gravemente minacciata di estinzione. L’attività si è svolta con la preziosa collaborazione del Prof. Rosario Schicchi dell’Università di Palermo, responsabile scientifico di progetti europei LIFE destinati alla salvaguardia di Abies nebrodensis. Durante l’esercitazione sono stati definiti i criteri e metodi per il monitoraggio degli habitat di interesse comunitario attraverso l'analisi della vegetazione. Il Prof. Schicchi ha illustrato le attività svolte nel corso dei progetti di salvaguardia svolti su Abies nebrodensis finalizzati al mantenimento nel lungo periodo di questa pregevole specie e del suo habitat, descrivendo in dettaglio le tecniche e le strategie attuate per la conservazione della diversità genetica, il sistema di monitoraggio della rinnovazione della specie e i successi ottenuti con le azioni intraprese.

Alcuni contenuti professionalizzanti sono stati trattati con la collaborazione dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori forestali della Provincia di Reggio Calabria, rappresentato dal suo presidente, dott. Antonino Sgrò e dal Dottore forestale Denis Rullo. Sono state svolte alcune attività professionali tipiche dei dottori forestali legate al monitoraggio, alle misurazioni e alla gestione forestale. L’attenzione si è incentrata in particolare sulla martellata forestale, ovvero sul complesso di operazioni finalizzate alla scelta e alla identificazione delle piante di un bosco che possono essere utilizzate, nell’ambito di una gestione sostenibile.

Nella giornata finale studenti e docenti sono stati ricevuti presso la sede dell’Ente Parco delle Madonie. Qui il Presidente, dott. Angelo Merlino, ha espresso il suo plauso per l’iniziativa alla quale egli stesso, il Direttore dott. Peppuccio Bonomo, e diversi funzionari del Parco hanno partecipato sia guidando le visite sia introducendo gli studenti alle risorse oggetto di studio. Ciascuno studente è stato invitato ad esprimere con una parola l’aspetto più significativo dell’esperienza svolta, scrivendola come ashtag su una lavagna digitale. Le parole sono state (in ordine alfabetico): accoglienza, amore, cammino, collaborazione, contatto, crescita, cura, emozione, fratellanza, la bellezza salverà il mondo, libertà, ostinatamente, purificazione, rispetto, sorpresa, stupore, unione.

In allegato resoconto esteso di IMBOSCHIAMOCI 2022 con corredo fotografico

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