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Agraria: #Imboscati per Studiare |FOTO|

Anche quest’anno, dal 15 al 23 maggio 2014, gli studenti dei Corsi di Laurea (Triennale e Magistrale) di Scienze Forestali e Ambientali si sono imboscati. Liberamente, insieme ai docenti. “Imboscati per studiare” si potrebbe dire con uno slogan: un’esperienza residenziale di condivisone dello studio e del tempo libero, di approfondimento dei contenuti didattici a diretto contatto con i luoghi e le aziende, di convivialità. Un modo diverso di conoscere e di conoscersi. Per Agraria ormai è una tradizione pluriennale, un punto di riferimento fisso della proposta didattica del Dipartimento.

Quest’anno il punto-base è stato il comune di Zagarise, dove gli studenti hanno trovato ospitalità nelle strutture di Borgo Paradiso, un suggestivo Ostello della Gioventù. Un vero e proprio ostello-diffuso, frutto di un recente intervento condotto su un gruppo di case inutilizzate, oggi recuperate e rifunzionalizzate. Di giorno escursioni, visite alle aziende, studio degli ambienti e delle risorse forestali, con l’attenzione rivolta alla conoscenza diretta e ai risvolti applicativi di quel che si è fatto a lezione durante l’anno. Il bosco stesso diventa un’aula attrezzata. La conversazione lungo il sentiero, in autobus o in pizzeria, una verifica di quel che si è appreso. Con la soddisfazione di vedere precisarsi la conoscenza, grazie all’esperienza che si fa evidenza. Di sera, poi, spazio alla socialità e alla convivialità.

Si inizia con la visita a un cantiere forestale in una faggeta, per assistere alle fasi di abbattimento ed esbosco già illustrate a lezione dai docenti, i dott. Andrea Proto e Bruno Bernardi. Con loro si studia anche un’impresa di trasformazione, dove il legname proveniente dai boschi calabresi prende la forma di componenti edilizi di pregio, come le travi lamellari oggi molto usate anche in tante costruzioni rurali e forestali. Si precisa, allora, l’idea di una connessione importante tra tutti i segmenti della filiera foresta-legno, che parte dalla cura e dalla corretta gestione del bosco per finire con la produzione e la commercializzazione dei prodotti legnosi locali.

Il bosco non è solo legno. Oggi offre una serie di servizi ecosistemici che rispetto alla produzione primaria sono divenuti via via sempre più rilevanti. C’è un contributo importante dato alla protezione ambientale, sia globale sia locale, e c’è la domanda sociale di un ambiente ricreativo, sano e tranquillo dove conoscere la natura e fare escursionismo. La multifunzionalità dello spazio agroforestale richiede infrastrutture specifiche. Così, con il Prof. Salvatore Di Fazio e il Dott. Giuseppe Modica, gli studenti sono andati a visitare i luoghi delle Valli Cupe, per conoscere da vicino un’esperienza di turismo ambientale sostenibile che lo scorso maggio il dott. Carmine Lupìa aveva già presentato in un seminario in Dipartimento. Il tema-guida è stato quello delle reti sentieristiche, delle infrastrutture e della pianificazione territoriale per la valorizzazione delle risorse locali. Percorrendo i sentieri con la guida dello stesso dott. Lupìa si sono apprezzate alcune modalità di valorizzazione escursionistica di percorsi fluviali nel territorio di Sersale, visitando le cascate del Campanaro e le Gole del Crocchio. Infine, il lungo Canyon delle Valli Cupe: una profonda incisione che si sviluppa per dieci chilometri tra pareti di conglomerato poligenico d'arenaria rivestite da una rigogliosa vegetazione, con piante rare come la Woodwardia Radicans.

Zagarise è uno dei centri che aderisce alla rete nazionale delle “Città dell’olio”. Quale migliore occasione per conoscerne il paesaggio olivicolo e i luoghi di produzione? Gli studenti hanno così avuto modo di approfondire i temi legati alle Costruzioni rurali e forestali, visitando, dopo un seminario introduttivo, due stabilimenti per la produzione olearia di qualità: l’Oleifico San Carlo di Zagarise e l’Oleificio Casa Ligarò di Cropani. Al centro dell’attenzione non solo il processo produttivo e l’organizzazione dello stabilimento, ma anche la valorizzazione della cultura, del paesaggio e del patrimonio legati all’olio d’oliva. A Zagarise, infatti, si è visitato il Museo dell’Olio, realizzato con intervento pubblico, mentre a Cropani, con la guida del dott. Raffaele Lupìa, è stato possibile seguire i lavori di restauro di un antico oleificio e di allestimento di una struttura museale/culturale dell’azienda Casa Ligarò; di essa sono state visitate anche alcune strutture agrituristiche ricettive e gli edifici destinati all’imbottigliamento, all’esposizione e alla vendita dei prodotti.

Le esercitazioni inerenti alle discipline di Selvicoltura e Assestamento forestale, guidate dal Prof. Giuliano Menguzzato e dal dott. Pasquale Marziliano, sono state distribuite nell’arco di quattro giorni e hanno interessato diverse località della Presila catanzarese e della Sila Piccola (zona di Monte Gariglione).

Nella Presila, in località Carrozzino, gli studenti hanno condotto esercitazioni riguardanti rilievi dendro-auxometrici ed effettuando la simulazione di interventi di diradamento in rimboschimenti di douglasia e pino laricio. Nella stessa località e nelle stesse formazioni forestali, si è compiuto lo studio delle dinamiche evolutive in aree percorse dal fuoco, osservando la rinaturalizzazione in atto. Nella Presila catanzarese, è stato possibile studiare anche le caratteristiche e le problematiche principali nella gestione dei cedui di leccio e di castagno in rapporto agli aspetti paesaggistici e alla difesa del suolo. Nella Sila Piccola, in località Tirivolo, si è compiuta l’analisi della struttura di boschi misti abete-faggio con caratteri di vetustà; si è potuto anche apprezzare il villaggio, con le sue caratteristiche costruzioni in legno, sorto negli anni Trenta come centro di sosta e accampamento degli operai forestali e dei carbonai e poi arricchitosi di una funzione turistica. In prossimità del Lago di Ampollino, si è compiuta la visita di un cantiere forestale dove erano in atto interventi di avviamento all'alto fusto in cedui di faggio. I diversi trasferimenti compiuti nel territorio hanno anche consentito di affrontare la tematica della gestione delle pinete litoranee e delle piantagioni di eucalitti. Alcune esperienze esercitative si sono svolte in modo integrato, grazie alla partecipazione della Prof. Monica Bacchi, approfondendo lo studio dei sistemi erbacei di montagna e sviluppando un’esperienza esercitativa e di approfondimento riguardo all’analisi e alla gestione dei pascoli montani della Sila.

La visita nel crotonese ad alcuni siti sperimentali gestiti in collaborazione tra il Dipartimento di Agraria e il CNR di Cosenza. I siti sperimentali consistono in tre diversi bacini strumentati per la misura delle principali variabili idrologiche responsabili del fenomeno erosivo. Ciascun bacino è equipaggiato per la misura della precipitazione idrica mediante un pluviografo digitale. Inoltre, in corrispondenza della sezione terminale, i bacini sono dotati di un canale del tipo “H-flume” in cui viene effettuata la misura del tirante idrico mediante un idrometrografo orizzontale di tipo meccanico con registratore a carta continua. All’estremità di valle del canale è posizionato uno stramazzo di forma trapezoidale ad equazione nota, sotto il quale è presente un campionatore di torbide del tipo “Choshocton”.

Durante la visita, guidata dal Prof. Paolo Porto con la collaborazione del Dott. Carmelo La Spada, gli studenti hanno avuto l’opportunità di acquisire informazioni di dettaglio circa le modalità di funzionamento degli strumenti di misura sopra elencati, comprendere il fenomeno dell’erosione idro-meteorica in ambiente mediterraneo e individuare i principali meccanismi del processo erosivo alla scala di versante e di bacino idrografico. Il Dott. Callegari, del CNR di Cosenza, ha illustrato i sistemi di raccolta delle torbide ed ha sintetizzato le attività di ricerca svolte dal CNR dall’anno di realizzazione dei siti sperimentali (1978) ad oggi. Analogamente il Prof. Porto ha sintetizzato le attività di ricerca svolte dal Dipartimento di Agraria nei bacini visitati, con riguardo alle tematiche svolte durante i corsi di “Sistemazioni idraulico-forestali” e “Difesa del suolo e Riassetto idraulico”, soffermandosi sulla descrizione degli strumenti di misura dei deflussi e delle tecniche di stima dell’erosione idrica mediante traccianti.

Le attività di esercitazione riguardanti l’Entomologia Forestale e la Patologia Forestale sono state svolte in simultaneità, affrontando i temi in modo integrato, presso la contrada Vecchiarello, nel territorio del Comune di Sersale (Catanzaro), con la partecipazione dei docenti Prof. Gaetano Magnano di San Lio, Prof. Giovanni Agosteo e Dott. Carmelo Peter Bonsignore. Tra gli argomenti affrontati, particolare attenzione è stata posta all’introduzione d’insetti esotici nei comprensori agro-forestali della Calabria. La visita presso un impianto di germoplasma regionale per il castagno (Castanea sativa), comprendente 80 varietà tra cui i circa 50 biotipi locali calabresi, ha dato la possibilità di valutare gli effetti di un parassita esotico: il Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu (Hymenoptera Cynipidae), noto come cinipide galligeno del castagno. Nell’impianto varietale ottenuto trasformando un ceduo di nove anni si è avuta la possibilità di valutare i diversi effetti del parassita, anche in relazione al patrimonio genetico presente. Nel caso esaminato, si è discusso del ruolo dei nemici naturali presenti nell’azione di contenimento del fitofago e si è affrontato il tema riguardante l’introduzione del parassitoide specifico Torymus sinensis Kamijo (Hymenoptera Torymidae). Alcune patologie sono state osservate direttamente sulle piante, in particolare il Cancro della corteccia del castagno e il Mal dell’inchiostro del castagno. Alle visite ha partecipato anche il dott. Antonio Scalise dell’ARSSA, che ha offerto la sua preziosa collaborazione.

Le esercitazioni sono proseguite nella stessa località in boschi di Pinus nigra, affrontando le tematiche riguardanti i lepidotteri forestali, considerati parassiti animali. In particolare, l’attenzione si è rivolta alla Thaumetopoea pityocampa. A scopo didattico dimostrativo si è effettuato il montaggio e l’installazione di una trappola a feromoni per le catture dei maschi di lepidotteri forestali e si è evidenziato anche il ruolo delle trappole a feromoni nella gestione dei parassiti animali delle piante. Infine è stato analizzato il ruolo fondamentale degli artropodi e in particolare quello degli insetti nel degrado della sostanza organica e gli effetti degli insetti xilofagi nei sistemi forestali naturali e antropizzati. A tal riguardo il dott. Bonsignore ha spiegato agli studenti il ruolo delle termiti nella degradazione del legno mostrando anche una colonia di termiti della specie Kalotermes flavicollis (in allevamento presso il laboratorio LEEA) con le diverse componenti della società (pseudoperai, soldati e reali).

Sin qui le esercitazioni. Durante il soggiorno, le esperienze condotte in diretto contatto con la natura non hanno impedito di conoscere il patrimonio culturale dei centri abitati. Anzi, proprio grazie all’ospitalità del Sindaco di Zagarise - l’avv. Pietro Raimondo - e all’accoglienza dell’intera comunità locale, è stato possibile compiere una visita guidata del centro storico, apprezzandone le pregevoli testimonianze architettoniche, storiche e artistiche. La degustazione dei prodotti locali e i momenti serali di convivialità, dalla semplice conversazione alle sfrenate tarantelle ballate al suono di organetto e tamburello, hanno completato un’avventura fatta di esperienze dirette e di apprendimento, in cui l’interesse dei temi trattati si è accompagnato alla piacevolezza del soggiorno e alla semplicità della condivisione.

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