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“La biodiversità nell’invisibile” Seminario di Francesco D’Aleo ha inaugurato il Maggio dei Libri alla Biblioteca di Agraria

Anche per quest’anno la Biblioteca di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha partecipato attivamente all’iniziativa nazionale de “Il Maggio dei Libri 2023” proponendo un ciclo di seminari dal titolo “NATURA. Intimità/alterità”. Il ciclo, che si prolungherà fino al mese di ottobre, il 17 maggio ha avuto come ospite per il seminario inaugurale Francesco D’Aleo, biologo, specialista in Microbiologia e Virologia, che ha trattato il tema “La biodiversità nell’invisibile: come i microbi hanno plasmato il mondo e noi”. Il relatore ha preso spunto da un recente manuale sul tema, di cui è co-autore, per guidare il pubblico in un’affascinante viaggio alla scoperta della biodiversità dei microrganismi.

In introduzione il Prof. Giovanni Enrico Agosteo, direttore del Dipartimento di Agraria, ha espresso il suo plauso per l’iniziativa e per le attività promosse dalla Biblioteca, grazie anche all’impegno della responsabile dott.ssa Armagrande. Il Prof. Carmelo Musarella ha quindi presentato il relatore tracciandone il profilo scientifico, mentre il prof. Di Fazio, delegato ai Servizi di Biblioteca, ha introdotto il tema del ciclo di seminari 2023 e l’approccio proposto, che vede convergere diversi percorsi conoscitivi caratteristici sia delle discipline scientifiche sia delle scienze umane e dell’arte. Citando il grande fisico Weisskopf, infatti, si può ribadire che “l'arte e la scienza hanno questo in comune: esse forniscono un significato ed un senso all'esperienza umana”.

Francesco D’Aleo ha avviato il suo seminario prestando omaggio ai “padri” della microbiologia, in particolare ad Antoni van Leeuwenhoek, che tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo fu il primo ad osservare i microrganismi avvalendosi di un microscopio. A lui si deve anche la rigorosa applicazione, in questo campo, del metodo sperimentale. Prendendo spunto dall’affermazione di Pasteur per cui “in natura il ruolo dell’infinitamente piccolo è infinitamente grande”, D’Aleo ha mostrato la crescente influenza avuta dai microbi nel modellare il pianeta, fin dalla comparsa delle prime forme di vita risalenti a circa 3.5 miliardi di anni fa; dalla ricerca di LUCA (Last Universal Common Ancestor) e dai cianobatteri, osservabili nelle più antiche stromatoliti, fino alla scoperte più recenti in un universo, quello dei microrganismi, che col progresso scientifico ci appare sempre più sconfinato.

Un’attenzione particolare è stata rivolta anche alla storia delle pandemie, per come queste risultano documentate, dalla peste di Atene del 430 a.C. fino ai nostri giorni. La più grave pandemia sinora registrata nel pianeta è stata la cosiddetta Morte Nera che, diffusasi nel 1347, causò circa 150 milioni di morti: un numero estremamente elevato, tanto più se lo si rapporta alla popolazione mondiale di allora (circa 430 milioni). Tra le pandemie più recenti, di enorme portata fu anche la cosiddetta influenza spagnola (1918-1920), che causò circa 100 milioni di morti; si tratta di ordini di grandezza sensibilmente maggiori rispetto ai decessi globali (ad oggi, circa 9 milioni) causati dall’ultima pandemia di SARS-CoV-2, un numero rimasto relativamente basso anche grazie ai progressi fatti nel campo dei vaccini. D’Aleo ha accompagnato le sue considerazioni scientifiche riguardo all’influenza dei microbi sulla vita e la cultura delle comunità umane anche avvalendosi di diversi riferimenti artistici e letterari – Camus, Dostoevskij, Luini, Breugel, Munch, tra gli altri; per cui, davvero si può affermare, con lo scrittore Francesco Bevilacqua, che “l’impresa biotica sulla terra non ci appartiene, semmai ci contiene”.

Nella parte finale del seminario il relatore ha mostrato alcuni positivi contributi ed importanti applicazioni di recenti scoperte della microbiologia in diversi campi delle attività umane. D’Aleo ha trattato dei batteri magnetotattici, scoperti negli anni ’60 del secolo scorso ed oggi impiegati in diversi campi delle biotecnologie e in applicazioni mediche innovative, sia diagnostiche sia terapeutiche. Molto interessanti sono apparse anche le recenti utilizzazioni di batteri idrocarburoplasti (cosiddetti “mangiaplastica” e “mangiapetrolio”) nella lotta a diverse forme di inquinamento molto impattanti sull’ambiente, in particolare su quello marino. Al termine della sua relazione D’Aleo si è reso disponibile per rispondere alle domande del pubblico, avviando un vivace e articolato dibattito, al quale hanno contribuito diversi docenti e studenti presenti in aula o collegati da remoto.

Il ciclo dei seminari proseguirà il prossimo Mercoledì 11 ottobre con un incontro-evento sul tema “L’universo verde. Abitare la natura che ci abita: l’opera artistica di Alik Cavaliere”. Il regista ed editore Nino Cannatà presenterà in anteprima il suo recente libro/film dedicato allo “scultore filosofo”, seguendone il percorso artistico, i motivi ispiratori e la visione culturale che gli venivano dall’ammirazione per le piante e dalla frequentazione del mondo della natura.

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