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Frutta nelle scuole: in Usa come in Italia

Migliorare la salute e l'alimentazione degli studenti
Due paesi diversi ma uniti in un particolare obbiettivo per il futuro: guidare i propri ragazzi ad un consumo consapevole ed educarli ad una corretta alimentazione. “Vogliamo che il nesso tra ciò che i ragazzi mangiano e la loro conoscenza della provenienza del cibo sia più chiaro. L’ho visto nella mia famiglia, se si educano sin da bambini (a mangiare meglio) si può avere un impatto notevole”. Queste sono le parole con cui Tom Vilsack, neo ministro dell’Agricoltura dell’amministrazione Obama spiega il suo sostengo alle campagne educative nelle scuole. Il predecessore di Obama, George W. Bush aveva annullato i 3.2 milioni di dollari per i produttori di frutta e verdura, uno dei primi atti di Vilsack è stato di ripristinarli. Certo per gli standard statunitensi la cifra può sembrare esigua ma, Vilsack spiega, è stato fatto per far capire che ora l’interesse delle politiche agricole statunitensi è focalizzata sugli alimenti nutrienti. Anche nel nostro Paese il ministero delle Politiche agricole si muove in quel senso, da tempo promuovendo lo schema Frutta nelle scuole che ha come obbiettivi quello di migliorare la salute e l'alimentazione dei cittadini, favorire il consumo di frutta e verdura fra le giovani generazioni, fornire buone abitudini alimentari ai bambini e migliorare i redditi dei nostri agricoltori. Quando lo schema venne approvato dal consiglio dei Ministri dell'Agricoltura Ue lo scorso 19 novembre, il ministro delle Politiche alimentari e forestali Luca Zaia commentò: "Sono particolarmente felice di poter dare la notizia dell'approvazione di un programma mirato per i giovani e che l'Italia ha fortemente sostenuto. Migliorare la salute e l'alimentazione dei cittadini, come da obiettivo del progetto "Frutta nelle scuole" approvato oggi, è nella priorità che mi sono prefisso e per le quali ho chiesto a suo tempo di mantenere la delega alle politiche alimentari". Anche Zaia, come il suo collega statunitense crede che educare gli studenti, i genitori e gli insegnanti sia un passo essenziale per cominciare ad attuare il cambiamento desiderato. Solo, infatti, facendo conoscere ai ragazzi i cibi nutrienti, facendo loro conoscere le storie dei territori da cui provengono e incoraggiandoli a mangiare giorno per giorno frutta e verdura, sarà possibile creare generazioni di consumatori consapevoli ed attenti al valore di quello che mangiano. di Natalie Nicora

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