Un nuovo modello di servizio per l'agri-business
E' stata presentata il 10 febbraio a Firenze
"Agriventure", la nuova società, partecipata da Intesa Sanpaolo all'80% e da Banca Cr Firenze al 20%, finalizzata allo sviluppo di prodotti e servizi finanziari dedicati al settore agroalimentare e alla promozione dei progetti imprenditoriali più innovativi della filiera.
Nasce per iniziativa di Intesa Sanpaolo e Banca Cr Firenze, "Agriventure", il nuovo centro di competenza del Gruppo finalizzato allo sviluppo di prodotti e servizi finanziari dedicati al settore agroalimentare e alla promozione dei progetti imprenditoriali più innovativi della filiera.
La struttura, interamente dedicata alle imprese della filiera agricola, alimentare e agroindustriale, rappresenta in Italia un nuovo modello di servizio per l'agri-business: sarà infatti un centro specialistico per la filiera che raggrupperà le molte competenze del Gruppo, diventando il punto di riferimento univoco e qualificato, al servizio in tale settore dell'intera rete di Banca dei territori in Italia e delle controllate estere, in grado di assistere le imprese dell'agri-business in tutte le fasi di sviluppo.
La nuova società, partecipata da Intesa Sanpaolo all'80% e da Banca Cr Firenze al 20%, è stata presentata il 10 febbraio a Firenze da Aureliano Benedetti, presidente di Banca Cr Firenze, Enrico Salza, presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo, Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa San Paolo, e Federico Vecchioni, presidente di Agriventure.
La società si rivolge alle imprese che operano nell'agricoltura, allevamento, silvicoltura, pesca, bio-masse e agriturismi, oltre alle aziende attive nella trasformazione e distribuzione della produzione agricola, alle cooperative e ai consorzi legati ai produttori. E' una realtà specialistica che punta a favorire la competitività dell'intero settore agroalimentare che rappresenta oggi oltre il 10% del Pil nazionale, sostenendo gli investimenti verso le filiere produttive strategiche, così da garantire stabilità al mercato, sufficiente grado di autoapprovigionamento per la trasformazione industriale, filiere più efficienti a monte e a valle, con vantaggio per gli operatori e per i consumator