Al Magnifico Rettore
e p.c. Ai componenti della Commissione per la revisione dello Statuto
Ai componenti del Senato Accademico
Ai componenti del Consiglio di Amministrazione

dell’Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria

LORO SEDI

9 ottobre 2011

Magnifico Rettore,
ci rivolgiamo a Lei perché il ruolo che ricopre è di garanzia per tutte le componenti dell’Ateneo e perché la Sua sensibilità alle problematiche studentesche e le Sue doti di mediazione, come più volte ha avuto modo di dimostrare in passato, non possono essere messe in discussione.
In qualità di rappresentanti degli studenti all’interno della Commissione per la revisione dello Statuto non possiamo esimerci, alla luce dell’evolversi degli eventi che hanno portato alla stesura della versione attuale dell’articolato che sarà portato all’attenzione degli organi di governo l’undici e il dodici ottobre prossimi, dal manifestare a Lei, ed all’intera comunità studentesca ed accademica, tutta la nostra preoccupazione per un testo che, a nostro avviso, presenta, nella parte relativa alla procedura per l’elezione del Rettore, degli aspetti controversi e di assoluta criticità.
Non è certo questa la sede più adatta per addentrarsi nell’analisi di meccanismi elettorali già di per sé complessi, anche perché la nostra ferma opposizione alla norma in questione è più volte emersa durante i lavori della Commissione. Tuttavia, può essere opportuno ribadire alcune considerazioni di carattere generale, qualcuna di natura tecnica, altre di natura prettamente politica:
Da un punto di vista tecnico, l’impianto generale del testo prevede un meccanismo farraginoso, barocco e per alcuni aspetti controverso: si potrebbe passare al ballottaggio per mezzo di una votazione invalida per mancanza del quorum strutturale; la mancata previsione di una norma di chiusura comporta il rischio di poter procedere ad infinite votazioni di ballottaggio, qualora un candidato non dovesse godere delle maggioranze richieste.
Da un punto di vista politico, poi, si è scelto, in controtendenza con la stragrande maggioranza degli Atenei, di ritornare a logiche baronali superate da decenni: la rimodulazione del valore del voto delle singole componenti ne stravolge il rispettivo peso e lo sbilancia. Lo quintuplica per i ricercatori, lo dimezza per gli studenti.
Lo stravolgimento dei pesi sarebbe stato già di per sé sufficiente a garantire a docenti e ricercatori la possibilità di scegliere il Rettore indipendentemente dalla volontà delle altre componenti. Tuttavia, apparentemente contro ogni logica, è stata introdotta un’ulteriore norma che, prevedendo la necessità che un candidato, per essere eletto, debba godere comunque della maggioranza dei docenti e dei ricercatori, rende di fatto ininfluente il voto di studenti e PTA. Clausola giustificata come necessaria per tutelare i docenti dal potere acquisito dai ricercatori, ma in realtà ulteriore garanzia per i ricercatori stessi.
A lasciarci ancora più perplessi è il modo in cui si è arrivati al testo attuale: sul peso del voto da attribuire alle singole componenti la Commissione aveva raggiunto un accordo pacifico (riconoscendo agli studenti il 40%) e nessuno lo aveva rimesso in discussione. Il problema rimaneva sul vincolo previsto dal comma 8 e Lei, dimostrando come sempre grande senso della democrazia, ha riconvocato in via straordinaria la Commissione, a seguito di due distinti documenti di studenti e PTA. La scelta dei docenti di far saltare il tavolo dopo la prima giornata di discussione ci è sembrata, quantomeno, ingiustificata. La Sua decisione di convocare gli Organi di governo per esprimersi su un testo che, su una parte fondamentale come quella relativa all’elezione del Rettore, non solo non gode del consenso di due componenti su quattro della comunità accademica, ma che porta il valore del voto degli studenti al 25%, tornando così ad una vecchia formulazione antecedente alle osservazioni del CdS, ci sembra inspiegabile.
Magnifico Rettore, il periodo che sta vivendo l’Università in generale, e la “Mediterranea” in particolare, è sicuramente tra i più difficili che si ricordino. Creare conflitti tra le componenti dell’Ateneo è sempre dannoso; farlo in questa fase potrebbe esserlo molto di più. Nessuno vuole mettere in discussione il valore encomiabile di docenti e ricercatori, il cui ruolo viene troppo spesso, da più parti, svilito e mortificato. Ciò che bisogna tenere sempre presente, però, è che l’Università vive perché ci sono gli studenti. Senza di loro, inesorabilmente, muore. E’ per questo motivo che occorre fare ricorso a tutto il senso di responsabilità ed allo spirito di solidarietà possibili e capire che dai momenti difficili si esce tutti insieme o, insieme, si affonda.
Magnifico Rettore, il Consiglio degli Studenti, massimo organo di rappresentanza studentesca, è stato convocato per domani, in via d’urgenza, per determinarsi sulla questione. Facciamo appello alla Sua saggezza affinché si possa trovare una soluzione ragionevole, nell’interesse di tutti. Da parte nostra, ribadiamo la disponibilità a lavorare, come sempre, nell’esclusivo interesse dell’Ateneo e dei suoi studenti.
Certi che il nostro appello non rimarrà inascoltato, La ringraziamo anticipatamente.

Cordialmente

Rocco Palamara
Enrico Tarzia